Ogni Primo gennaio, dal 1927, il settimanale americano «Time» assegna il titolo di persona dell’anno. Nel 1982, per la prima volta, a essere scelto non è un uomo, ma una macchina: il computer. Quel giorno l’umanità dichiara ufficialmente che la complessità della Storia l’ha sconfitta e che una sua creazione, la macchina, è destinata a superarla. Muovendo da questa data simbolica, Benanti ci guida nell’innovativo campo dello human enhancement, il ‘potenziamento umano’. Con un’analisi limpida e avvincente, tra scarabei vivi pilotati elettronicamente e pillole che imprimono in modo indelebile informazioni nella nostra memoria, l’autore ci illustra il tentativo dell’uomo contemporaneo di superare i propri limiti, alla forsennata ricerca di un ideale di vita che la natura non può più garantire. Una prospettiva che potrà affascinare o spaventare, ma che non può lasciare eticamente indifferenti.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
48 -
Collana
Sull'autore
Paolo Benanti
Professore di Teologia morale e Bioetica presso la Pontificia Università Gregoriana dal 2008 e religioso francescano del Terzo Ordine Regolare. Si è specializzato in studi teologici e filosofici sul mondo delle biotecno-
logie e della bioetica, tenendo numerose conferenze in Italia e negli Stati Uniti. Castelvecchi ha già pubblicato Postumano, troppo postumano (2017), Realtà sintetica. Dall’aspirina alla vita (2018), Se l’uomo non basta (2020).