Scienza e la buona vita

Scienza e la buona vita

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Fin dove può spingersi la scienza? Quali sono i limiti etici in cui si imbatte ogni scienziato? Nel corso della Storia, la scienza sembra aver smarrito l’originario vincolo che la legava alla buona vita. Rifacendosi alla concezione aristotelica di theoría, intesa come una delle forme più alte di vita pratica, Mittelstraß recupera il valore civico della scienza, non meno importante di quello epistemologico, e ci invita a riflettere sul legame inscindibile di libertà e responsabilità. Scopo della scienza non è solo conoscere, ma anche orientare l’esistenza. In un’epoca che assiste spesso impotente all’arbitrio e agli eccessi della tecnologia, il saggio di Mittelstraß pone la questione della misura e del limite che legano il lavoro scientifico al mondo della vita. Alla fine del saggio, ne discutono le posizioni quattro eminenti studiosi: Antonino Zichichi, Enrico Berti, Isadore Singer, Nicola Cabibbo

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Sull'autore

Jürgen Mittelstraß

(Düsseldorf, 1936) Rinomato per i suoi studi filosofici sulla storia e la teologia protestanti alle Università di Bonn, Amburgo e Oxford, è professore di Filosofia della scienza all’Università di Costanza, in Svizzera. Membro di numerose società scientifiche e filosofiche, nonché della Pontificia Accademia delle Scienze, è stato insignito di molteplici premi in tutto il mondo e ha ricevuto sei dottorati honoris causa: dalla Humboldt Universität e dalla Technische Universität di Berlino, dalle Università di Pittsburgh, Iaşi, Duisburg- Essen e Tartu

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