
Il coronavirus sta velocizzando la mutazione tecnologica e sta rendendo il dibattito sui gemelli digitali più che mai urgente. Il gemello digitale è la nostra vita riprodotta e raccontata dai dati; un “altro noi” che si fa strada grazie al mondo degli assistenti virtuali, che incarna tutte le facoltà umane e le trasforma in un tutt’uno, rendendoci «trasparenti». Saremo capaci di gestire questi strumenti per il bene di tutti, o finiremo per delegare loro poteri considerevoli, perdendo le capacità che ci rendono esseri umani, come l’intelletto, il giudizio, l’immaginazione? L’unico modo per non farci sopraffare è riuscire a riappropriarci della gestione dei nostri dati, pretendendo garanzie politiche e giuridiche più elaborate di quelle già esistenti. Dobbiamo essere noi a costruire il nostro gemello prima che lo facciano altri.
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
64 -
Autore della prefazione
-
Collana
Sull'autore
Maria Pia Rossignaud
Giornalista esperta di tecnologie applicate ai media, è fra i venticinque esperti di digitale della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, direttrice della prima rivista di cultura digitale italiana «Media Duemila» e vice presidente dell’Osservatorio TuttiMedia.
Derrick De Kerckhove
(Wanze, 30 maggio 1944) Sociologo belga naturalizzato canadese, dal 1983 al 2008 ha diretto il McLuhan Program in Culture & Technology di Toronto. Consigliere scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia, direttore di «Media Duemila», ideatore dell’Atelier di Intelligenza Connettiva, insegna all’Università Federico II di Napoli. È stato fra i primi a coniugare analisi dei media digitali e neuroscienze in lavori come Brainframes (1992), La civilizzazione video-cristiana (1995) e Psicotecnologie connettive (2014).