
Nella spasmodica ricerca di contenere il dilagare della pandemia, sempre più nazioni, inclusa l’Italia, hanno approvato decreti emergenziali volti a ridurre il più possibile i contatti sociali dei cittadini. A marzo del 2020, nel picco della pandemia, si tratta di quattro persone su dieci, in pratica il 43% della popolazione della Terra. Se la speranza, per molti, è quella di un rapido ritorno alla normalità, è lecito chiedersi: come sarà il “dopo”? Il Sars-Cov-2 potrebbe condurre a due ambivalenti e possibili scenari futuri: l’uomo vivrà una fase di benessere, pace e serenità che si configuri come post-bellica, post-patologica o post-povertà oppure si arriverà a una soglia in cui il post- collassa nel significato di dis-, creando un contesto dis-umano che nega ogni forma di valore condiviso e di comunione sociale.
Fare i conti con questa ambiguità rivela l’esigenza di pensare come e cosa fare per uscire dal presente ed essere ancora umani nel futuro.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
23 -
Collana
Sull'autore
Paolo Benanti
(Roma, 20 luglio 1973) Professore di Teologia morale e Bioetica presso la Pontificia Università Gregoriana e religioso francescano del Terzo Ordine Regolare. Si è specializzato in studi teologici e filosofici sul mondo delle biotecnologie e della bioetica, perfezionandosi presso la Georgetown University a Washington Dc e difendendo una tesi dottorale in Teologia morale presso l’Università Gregoriana, dove insegna dal 2008.