L’infanzia senza padre a Chicago, in uno dei più famosi progetti di edilizia popolare, il Cabrini-Green, dove la madre è una rispettata operatrice sociale; la precoce passione per il violoncello che lo rende un enfant prodige, e le numerose tournées musicali in giro per gli USA e il Canada; l’incontro casuale con David Riesman e l’amicizia con Hannah Arendt che cambiano la sua vita per sempre. La storia di Richard Sennett si intreccia alla sua critica del mondo contemporaneo, con la sua logica improntata sulla competizione e sull’individualismo, e alle sue riflessioni sulla nuova economia, sulla disoccupazione crescente e su come costruire città basate sull’ascolto, sul dialogo e sulla cooperazione per poter dare vita a comunità migliori.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
48 -
Traduttore
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Intervistato
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Collana
Sull'autore
Richard Sennet
Professore emerito di Sociologia alla London School of Economics e di Sociologia e studi urbani al Mit di Boston, ha insegnato in varie università degli Stati Uniti. Nel 1976 ha fondato il New York Institute for the Humanities. Le sue ricerche si sono concentrate sulla teoria del lavoro, sui legami sociali nei contesti urbani, sugli effetti di alcuni modelli economici dominanti sui comportamenti individuali. Nel 2015 gli è stato conferito il Premio Hemingway. Castelvecchi ha già pubblicato Una comunità migliore (2019).