Un itinerario tra filosofia, letteratura e religione, un dialogo con i classici della cultura occidentale, alla ricerca della risposta alla domanda ultima: cos’è che dà senso alla nostra esistenza? Il senso della vita è altro dal significato, e può trovarsi anche là dove ogni significato è distrutto. La sua dimensione non è riducibile a quella dello scopo, e può esistere anche nell’inconsistenza di ogni scopo. È la percezione della bellezza della vita vissuta che ci fa sentire che questa ha un senso, al di là del dolore e della morte. Fare esperienza del senso della vita è possibile solo a chi è in grado di dimenticare se stesso, di liberarsi da sé, di abbandonarsi, in uno spazio inaccessibile alla volontà. È questo che ci rende capaci di amare gli altri e di amare la vita, di sperimentarne la bellezza, di sentire che è degna di essere vissuta.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
160 -
Autore delle note
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Collana
Sull'autore
Vincenzo Sorrentino
È professore di Filosofia politica presso l’Università di Perugia. Tra i suoi volumi: Il pensiero politico di Foucault (2008), Il potere invisibile. Il segreto e la menzogna nella politica contemporanea (2011) e Cupio dissolvi. Senso della vita e abbandono (2015; tradotto in francese nel 2016). È condirettore della rivista «Cosmopolis».