Le lamentazioni sono soliloqui partoriti dalla rabbia, sfiancano, irrisolti, senza mai una fine, la mente dell’uomo. Sono la conseguenza di una lenta violenza filosofica e mentale, sono la sintesi dell’eterna condanna dell’uomo, a opera di Dio e degli uomini stessi. L’uomo, in una visione cruda della vita, è vittima, dei suoi stessi ordini, dei suoi stessi bisogni, ma poi si capovolge e si sorprende carnefice spietato fino a ritrovarsi di nuovo lamentevole vittima. Ma c’è, come in tutte le opere introspettive di Michele Caccamo, quel pensiero costruttivo che spiazza ogni forma precostituita. In opposizione a ogni lamentazione rinascono pensieri amorosi e nuove considerazioni sul senso della vita.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
138 -
Collana
Sull'autore
Michele Caccamo
Scrittore, poeta, drammaturgo e paroliere, i suoi testi sono stati tradotti in oltre dieci lingue. Tra le sue opere, ricordiamo: Intrappolati, La meccanica del pane e L’anima e il castigo (Castelvecchi); Con le mani cariche di rose, Il segno clinico di Alda e Gli abitanti pallidi (Elliot).