La lunga illusione dell'archeologia

La lunga illusione dell'archeologia

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Anche quando non si riduce a cronaca di scavo o catalogo di siti e reperti, in genere la storia dell’archeologia viene raccontata seguendo la linea evolutiva del graduale perfezionamento di metodi e concetti. Tuttavia questa visione non restituisce la ricchezza di una scienza complessa. Vittorio Bracco sceglie di rappresentare l’archeologia attraverso il rapporto secolare che essa ha intrattenuto con la società e la cultura dell’Occidente; ovvero, quale fenomeno connaturato e indispensabile alla spiritualità umana. L’autore ripercorre la storia dell’idea nelle diverse epoche e contesti: dal Medioevo ai giorni nostri, passando per il Rinascimento, il Neoclassicismo, fino al Positivismo e alla lunga stagione del Romanticismo. Il cammino dell’archeologia appare così come una continua metamorfosi, segnata «da soste e da slanci, da cedimenti e fervori». Pubblicato per la prima volta nel 1979, La lunga illusione dell’archeologia è qui riproposto nell’edizione rivista e ampliata dall’autore nel 1993, con l’aggiunta di una prefazione di Sabatino Moscati e una testimonianza di Giovanni Bracco.

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