2007. Saddam Hussein è stato giustiziato e l’Iraq è nel caos politico-istituzionale; occupato militarmente da una coalizione internazionale, devastato dalla guerriglia etnico-religiosa. La scapestrata Nazionale di calcio si appresta ad affrontare l’Asian Cup; ma, come fosse un campione dell’intera società irachena, lo spogliatoio è spaccato tra giocatori sunniti, sciiti e curdi. A guidare la squadra viene chiamato il burbero tecnico brasiliano Jorvan Vieira. Per capire che tipo è, bisogna sapere che sul tavolo ha una seconda offerta dal campionato saudita: una barca di petroldollari e la possibilità di lavorare in tranquillità. A cinquantatré anni suonati, dopo aver girato il mondo, vorrebbe anche allenare una squadra normale con gente normale, magari in un Paese che non è in guerra con gli Stati Uniti. Ma non ne è capace. Vieira sceglie l’Iraq. Il gol lo dedico a Bush narra la storia vera di un gruppo di uomini che durante l’estate di massima umidità e caldo intollerabile del sud-est asiatico tenta l’impresa impossibile; andando molto oltre l’ambito sportivo, e riuscendo, per qualche giorno, a cancellare la guerra.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
176 -
Autore della prefazione
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Collana
Sull'autore
Diego Mariottini
Romano, è giornalista pubblicista, esperto di comunicazione istituzionale e sportiva nella pubblica amministrazione e scrittore. Tra i suoi libri, Ultraviolenza (2004), Dio, calcio e milizia (2015), Tiki-taka Budapest (2016) per Bradipolibri e Revancha per Ultra (2018).
Max Civili
Nato a Roma, è giornalista professionista. Si è trasferito a Sydney nel 2000, lavorando con la radio-televisione australiana Sbs e vivendo i fatti narrati nel libro in prima persona come inviato. Dal 2011 è corrispondente dall’Italia di Press Tv. Ha dieci anni di collaborazione con «il manifesto», e dal 2015 scrive per la rivista di geopolitica «Eastwest».