Scritto nel 1947 da uno dei protagonisti della Resistenza, I vinti hanno sempre torto racconta il fronte piemontese della guerra di liberazione, senza esitare di fronte alla denuncia della violenza indiscriminata e dell’opportunismo che iniziarono a contaminare la lotta partigiana con il profilarsi della vittoria. Alla firma dell’armistizio con gli alleati, il 3 Settembre 1943, il generale Antonio Trabucchi fu tra i primi ufficiali di carriera che scelsero di unirsi al Comitato di Liberazione Nazionale. Stratega dei partigiani piemontesi dopo la fucilazione del generale Giuseppe Perotti, Trabucchi dimostrò di possedere, insieme al coraggio, la capacità di tenere unite le diverse componenti del CNL. A due anni dalla Liberazione, furono forse lo stesso equilibrio e la stessa fermezza dimostrati sul campo che lo spinsero a scrivere il resoconto di quei mesi concitati: una riflessione rigorosa, dove la rivendicazione dei valori della Resistenza si unisce alla critica per gli eccessi e le atrocitá, spesso commesse da coloro che salirono alla fine sul carro dei vincitori. Allora inascoltata, la sua voce appare oggi lucida nell’analisi degli eventi, e assolutamente attuale nel suo interrogarsi sul significato e le reponsabilità della vittoria.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
180 -
Collana