I rimpianti colore del tempo

I rimpianti colore del tempo

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Marcel Proust non ha ancora vent’anni quando inizia a scrivere i testi che saranno poi raccolti e pubblicati nel 1896 nel volume I piaceri e i giorni, da cui I rimpianti colore del tempo è tratto, eppure in queste pagine sono già presenti i temi che lo renderanno celebre: la morte, la temporalità e soprattutto la memoria, ancora di salvezza di fronte all’oblio e cuore pulsante dell’identità. I rimpianti sono una serie di immagini, brevi racconti, frammenti quotidiani, dove il grande scrittore annota e commenta i soggetti più diversi: le passeggiate alle Tuileries o intorno a Versailles, i pregiudizi delle donne emancipate che “gustano un libro o la vita alla maniera di una bella giornata o un’arancia”, l’incontro possibile con un estraneo in riva al lago, e poi i pavoni lussuosi, i libri pieni d’ombre, le more, i castagni e il “sottobosco”, quello reale e quello intimo della coscienza.

Dettagli libro

  • Editore

  • Testo originale

  • Lingua

    Italiano
  • Data di pubblicazione

  • Numero di pagine

    64
  • Traduttore

  • Collana

Sull'autore

Marcel Proust

Nacque a Parigi nel 1871. Studiò alla Sorbona, dove fu allievo di Henri Bergson, e collaborò a «Le Banquet», la rivista fondata da un gruppo di amici del Condorcet, alla «Revue blanche» e ad altri periodici e quotidiani, tra cui «Le Gaulois» e «Le Figaro». Dopo l’uscita de I piaceri e i giorni (1896), che aveva una prefazione di Anatole France, iniziò a lavorare alla sua monumentale opera: Alla ricerca del tempo perduto. Morì a Parigi nel 1922.

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