Ágnes Heller racconta per la prima volta il suo cammino filosofico, intrecciando lo sviluppo delle proprie idee alle sfide storiche e politiche del suo tempo (dai Gulag ad Auschwitz, dalla rivoluzione all’emigrazione). La storia del suo pensiero viene presentata in quattro tappe: gli “anni dell’apprendistato”, a lezione da György Lukács, prima e dopo la rivoluzione ungherese; gli “anni del dialogo”, epoca di fermento, discussione e condivisione all’interno della cosiddetta Scuola di Budapest; gli “anni della costruzione e dell’intervento”, caratterizzati dall’impegno politico durante l’esilio australiano; infine, gli “anni della peregrinazione”, fra lezioni e conferenze in giro per il mondo, dopo la morte dell’ultimo marito Ferenc Fehér. Un’avventura intellettuale di straordinaria intensità che attraversa l’intero “secolo breve” e si confronta con il vortice dei suoi più scandalosi enigmi.
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Original text
Yes -
Language
Italian -
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192 -
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Ágnes Heller
(Budapest, 12 maggio 1929) Filosofa ungherese, assistente di Lukács all’Università di Budapest, da cui fu espulsa nel 1959; riammessa nel 1963, divenne il massimo esponente della «Scuola di Budapest». Licenziata dall’Accademia nel 1973, nel 1978 accettò un incarico presso l’Università di Melbourne per assumere poi la cattedra di Hannah Arendt a New York. Nota in Occidente come la teorica dei bisogni radicali e della rivoluzione della vita quotidiana, è oggi considerata una delle più significative filosofe viventi.