Il diritto all'impunità Piazza Fontana 1969. Inchieste, processi e depistaggi. Una strage senza colpevoli

Il diritto all'impunità

Piazza Fontana 1969. Inchieste, processi e depistaggi. Una strage senza colpevoli

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A quarantacinque anni da Piazza Fontana e a dieci dal verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Milano che ha annullato le condanne all’ergastolo emesse in primo grado (condannando al pagamento delle spese processuali i parenti delle vittime), Mario Casaburi mette in fila le omissioni e i depistaggi nei processi relativi alla strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. L’autore – che ripercorre tutte le fasi processuali, da Milano a Catanzaro a Bari, fino alla sentenza-beffa della Cassazione del maggio 2005 – focalizza l’attenzione sul ruolo svolto dai servizi segreti italiani e stranieri nei mesi e negli anni successivi a quel terribile 12 dicembre 1969. Attraverso lo studio di una notevole mole di documenti sono ricostruiti i movimenti degli apparati di intelligence – in primo luogo il Sid – per coprire le responsabilità della destra eversiva: il loro continuo defilarsi, il costante ricorso al segreto politico-militare, la negazione di ogni forma di collaborazione con l’autorità giudiziaria. I ministri del tempo, Rumor, Tanassi, Andreotti non sono da meno: sfilano davanti ai giudici con un rosario indecente di «non ricordo». Una pagina nera nella storia del Paese, che ha visto combattere ad armi impari magistrati coraggiosi, da una parte, e ambienti politici e militari inquinati, dall’altra.

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