Il caso Dreyfus Cronaca di un'ingiustizia

Il caso Dreyfus

Cronaca di un'ingiustizia

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Parigi, 15 ottobre 1894. Il capitano dell’esercito francese Alfred Dreyfus, di origine ebraica, viene arrestato con l’accusa di aver consegnato documenti riservati a un ufficiale prussiano. È l’inizio di uno dei più celebri e drammatici casi giudiziari della storia europea, terreno di scontro tra le forze nazionaliste e antisemite da un lato e quelle progressiste dall’altro. Condannato per alto tradimento, Dreyfus subirà il carcere e rischierà la pena capitale, mentre attorno a lui la Francia si spacca tra «dreyfusards» e «antidreyfusards» e la prima grande battaglia per i diritti civili viene combattuta. Sarà Mathieu Dreyfus, fermamente convinto che il fratello sia vittima di un errore giudiziario, a dare una svolta alla vicenda, recuperando il dossier segreto che smascherava il vero colpevole e facendolo pubblicare con l’aiuto di un giornalista anarchico. Passeranno tuttavia ancora trent’anni prima che l’innocenza del capitano Dreyfus venga pienamente riconosciuta. In queste memorie, la battaglia ideologica – a cui Mathieu, direttore di una fabbrica di cotone in Alsazia, era per cultura estraneo – si mescola al racconto di una lunga e difficile indagine, mentre l’affetto fraterno si carica, giorno dopo giorno, di sincera indignazione verso l’ingiustizia. In appendice, pubblichiamo il testo del J’accuse di Émile Zola, l’editoriale che costò il carcere allo scrittore e che rimane uno dei primi e più puri esempi dell’impegno civile degli intellettuali.

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