Piccoli uomini bianchi

Piccoli uomini bianchi

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Nel pieno della dittatura argentina, la professoressa Gabriela arriva da Buenos Aires nel paesino desolato e ventoso di José de San Martín. È una donna ordinaria, apolitica, che desidera solo svolgere il suo lavoro, insegnare matematica, e ambientarsi nella nuova realtà. Tramite le sue vicende, a poco a poco, il lettore viene calato nel clima opprimente che la circonda, in cui una violenza invisibile sembra sempre sul punto di esplodere, ed entra in contatto diretto con le vite stravolte della maggioranza silenziosa, né carnefice né vittima designata, costretta a vivere nell’insopportabile atmosfera del regime. Questa atmosfera è magistralmente ricreata da Patricia Ratto in Piccoli uomini bianchi, un romanzo evocativo e poetico che sceglie di narrare una pagina oscura della storia argentina senza ricorrere alle descrizioni dei momenti estremi, ma costruendo una sapiente architettura della quotidianità, viziata del terrore esercitato in modo arbitrario e insensato e dal silenzio che avvolge inesorabile le vite degli uomini.

Dettagli libro

Sull'autore

Patricia Ratto

Scrittrice e docente di letteratura argentina, vive e lavora a Tandil, a sud di Buenos Aires. Piccoli uomini bianchi è il suo primo romanzo. Il titolo allude a un’espressione della lingua mapuche, pichi huinca, che significa letteralmente ‘uomo bianco’. Nel 2008 ha pubblicato Nudos, seguito da Trasfondo nel 2012, già edito da Elliot nel 2018. Nel 2017, l'autrice ha pubblicato la raccolta di racconti Faunas.