Sono ancora pochi i romanzi che sanno raccontare gli effetti controversi della tecnologia sulle nostre vite. Tra questi spicca senza dubbio il brillante e arguto Ciao amico ci sei mancato, nel quale Hill, il protagonista, pensa, parla e agisce come se fosse perennemente on-line. Hill è un giovane uomo con aspirazioni creative (è uno sceneggiatore in crisi che è stato notato per un suo lavoro dal famoso produttore Jack Black, il quale poi è sparito nel nulla); dalla vita disastrata sia sul piano sentimentale (ha perso la moglie da pochi anni) che familiare (non ha mai smesso di incolpare il padre del suicidio della madre, avvenuto quando era bambino). Ora che il padre sta morendo, però, Hill deve tornare nell’isola del Galles in cui è cresciuto. Ma anche in questo luogo selvaggio, l’ultimo avamposto gallese prima del mare d’Irlanda, usa un’app del telefono che riproduce i suoni della natura per rilassarsi e quando va a una festa non fa che desiderare di essere a casa, sul divano, a guardare le foto che Trudy – la ragazza che si prende cura di suo padre e con cui lui ha iniziato una sbieca relazione – posta su Facebook. Tra Netflix, social media e le e-mail al produttore latitante Jack Black, destinate a restare in “bozze”, l’autore dà vita a un’opera foscamente comica e toccante, il ritratto vivido e irresistibile di una generazione, originale e ipnotico come il messaggio pubblicitario che Hill riceve a ripetizione dalla catena Domino’s Pizza sul suo cellulare: «Ciao amico ci sei mancato».
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
200 -
Collana
Sull'autore
Richard Owain Roberts
È nato e cresciuto a Ynys Môn, l’isola di Anglesey dove Ciao amico ci sei mancato è ambientato, e ora vive a Cardiff con la moglie e le due figlie. Molti i lavori precari, poi insegnante nella prigione di Cardiff, ha pubblicato racconti e saggi su numerose riviste letterarie, una raccolta di racconti All the Places We Lived (Parthian Books, 2015) e Ciao amico ci sei mancato (Parthian Books, 2020): l’opera è in via di traduzione in altri Paesi e ha vinto il Not the Booker Prize 2020, premio istituito dal prestigioso giornale inglese «The Guardian». Il suo racconto Terrence Malick ha vinto il PENfro Short Story Prize.