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Linda e una quarantenne bella e indipendente, che viaggia per lavoro attraverso l’Italia come rappresentante. Su di lei, nelle ventiquattro ore durante le quali si svolge il romanzo, si scagliano immagini dal passato e inquietudini del presente, mentre trascorre la notte nel vagone del treno che da Milano deve portarla a Napoli. Un marito grigio e arido, un amante vuoto e svagato, un molestatore tra i sedili, un furto ai suoi danni, le rimembranze dei torti inferti e subiti. Laudomia Bonanni racconta una figura femminile dell’Italia anni Sessanta e sgretola il mito dell’adulterio come topos letterario e cinematografico, caro alla narrativa di penna maschile. Una prosa mordace e perturbante che spicco ai tempi per l’incredibile modernità, consacrando l’autrice come una grande scrittrice italiana, vincitrice di alcuni dei più importanti premi letterari italiani. Uscito nel 1964 per Bompiani, il libro fu selezionato per il Premio Strega e finalista al Premio Campiello e infine tradotto in Francia.

Dettagli libro

  • Editore

  • Testo originale

  • Lingua

    Italiano
  • Data di pubblicazione

  • Numero di pagine

    128
  • Collana

Sull'autore

Laudomia Bonanni

Nata nel 1907 all’Aquila, dove insegno alle scuole elementari, pubblico i propri elzeviri su numerosi quotidiani e riviste letterarie italiane. Con la raccolta di racconti Il fosso vinse nel 1948 il Premio per l’opera inedita degli Amici della Domenica, e nel 1950 il Premio Bagutta “opera prima”. Vinse nel 1960, con L’imputata, il Premio Viareggio. Tra gli altri suoi romanzi: Città del tabacco, Vietato ai minori, Il bambino di pietra. E scomparsa nel 2002, anno in cui le e stato intitolato il Premio Letterario Internazionale “L’Aquila”.

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