Freud, maestro e amico

Freud, maestro e amico

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Siamo agli inizi del Novecento, a Vienna. Hanns Sachs, un giovane studente di Legge, dopo aver letto L’interpretazione dei sogni inizia a seguire i corsi universitari del padre della psicoanalisi. Tra i due nascerà presto uno stretto rapporto di collaborazione e una duratura amicizia. «Malgrado il poco tempo da cui ci conosciamo», ne disse Freud, «la mia fiducia in lui è sconfinata». Con un succedersi di ricordi personali e aneddoti, Sachs rievoca la ricchezza intellettuale e scientifica della società mitteleuropea in cui si è sviluppata la psicoanalisi. Nel corso degli anni, sarà tra i pochi eletti ammessi all’intimo circolo degli amici di Freud, il cosiddetto “Comitato segreto”. In queste pagine emerge l’amico e il maestro, senza stereotipi o facili idolatrie, in tutta la grandezza scientifica e umana che lo ha reso uno degli intellettuali più originali del secolo scorso.

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Sull'autore

Hanns Sachs

(Vienna, 1881 – Boston, 1947) Dopo la laurea in Legge, dall’amicizia con Freud nasce il suo interesse e il personale coinvolgimento nella psicoanalisi. Dal 1909 partecipa alle riunioni del mercoledì a casa Freud e ai successivi incontri della Società Psicoanalitica di Vienna. Nel 1912 fonda insieme a Otto Rank la rivista «Imago» e dal 1918 esercita come psicoanalista. Emigrato negli Usa a causa delle leggi razziali, insegna alla Harvard Medical School. Freud, maestro e amico è del 1944.

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