Da un luogo lontano, da un tempo nuovo, un uomo scrive a Emily Dickinson: non vuole parlarle di sé, ma raccontarle, immaginando, di Emily stessa. Davanti ai suoi occhi, ecco Emily ragazza, che amava il sogno e amava il gioco, con una gioia infantile e consapevole; ecco il suo mondo perduto, la sua città, Amherst, la famiglia e gli amici, il cane Carlo, le api e il vento dei suoi boschi. Lo sguardo dell’autore la insegue negli anni, fino alla solitudine scelta volontariamente: entra con lei nella stanza che ne divenne la dimora, apre i cassetti dello scrittoio, contempla l’abito bianco che la rivestì, ne ascolta le poesie e il silenzio inconfondibile.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
96 -
Collana
Sull'autore
Lorenzo Gobbi
(Verona, 1966) Ha tradotto e curato opere di autori come Rainer Maria Rilke (Vita di Maria, 2000; Le rose, 2006; Il libro d’ore, 2009; Sento le cose cantare, 2010; Lettere a un giovane, 2015) e Etty Hillesum (Il bene quotidiano. Breviario degli scritti, 2014). Nel 2012 ha ottenuto il Premio Catullo dell’Accademia Mondiale della Poesia dell’Unesco. Le sue poesie sono raccolte in La gioia è un turbine di quiete (2012). Ha scritto diversi saggi, tra cui L’albero coricato. L’intimità, il tempo e il desiderio: il Cantico dei Cantici di Marc Chagall (Castelvecchi, 2016).